MANIFESTO FEMMINISTA
26 GIUGNO 2021

A FAVORE DELL’AGENDA FEMMINISTA, CONTRO LE LEGGI TRANS*

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(*In Spagna, la proposta di auto-identificazione è comunemente chiamata “La legge trans”, anche se non si applicherebbe a un dato gruppo di persone, ma a tutta la popolazione spagnola: 47 milioni di persone. Altre proposte relative all'”identità di genere” incluse in questo cartellino contengono la potenziazione dei “crimini d’odio” e dei “discorsi d’odio” che potrebbero limitare il nostro diritto fondamentale alla libertà di parola e di opinione. Noi femministe lottiamo per i nostri diritti basati sul sesso e per mantenere una definizione di “donna” basata sul sesso).

La regressione nella protezione dei nostri diritti come donne è purtroppo già una realtà innegabile. L’offensiva dell’alleanza tra patriarcato e capitalismo neoliberale contro le donne in generale, e contro il movimento femminista in particolare, sta raggiungendo una situazione criminale sia nel nostro paese che nel resto del mondo, sovvertendo tutte le nostre richieste e penetrando in tutto il nostro sistema giuridico. 

La nostra analisi è chiara: coloro che pretendono di essere nostri alleati e si definiscono “il governo più femminista della storia” stanno trasformando le leggi contro l’agenda femminista per la quale abbiamo combattuto negli ultimi 300 anni. Di fronte all’inerzia complice della presidenza del governo, il Ministerio di Parità ha ignorato e disprezzato il movimento femminista, promuovendo leggi contro le donne. Inoltre, qualunque sia il colore politico, i parlamenti regionali vengono utilizzati come porte di servizio per trasformare tutte le leggi sulle quali hanno competenze, aumentando la mancanza di protezione e rafforzando la regressione in termini di violenza, diritti sessuali e riproduttivi e discriminazione materiale e simbolica delle donne in tutti i settori, così come i diritti più elementari dei bambini e degli adolescenti.

Questo ha portato il movimento femminista a scendere in piazza oggi per chiedere al governo centrale e a quelli regionali:

IL PIENO RISPETTO PER L’AGENDA FEMMINISTA
L’INTERRUZIONE DELLE PROCEDURE E L’ABROGAZIONE DELLE LEGGI TRANS

Sì, al plurale, leggi trans, perché comprendono tutti i regolamenti che sostituiscono la categoria legale “sesso” con “identità di genere”. Legislazione che intendono ampliare con le cosiddette Legge Trans y LGTBI e Legge Zerolo, in procinto di entrare in Parlamento, che introducono la criminalizzazione delle persone che, nell’esercizio del loro diritto fondamentale alla libertà di espressione, difendano l’uso delle parole donna, madre o vulva, o “sbaglino” i pronomi, stabilendo multe fino a 150.000 euro. La libertà di espressione è già stata limitata in altri luoghi, come la Scozia, dove ai primi di giugno fa abbiamo assistito all’arresto e al processo di Marion Millar per il semplice fatto di aver postato su Twitter un nastro delle suffragette. Di donne suffragette.

In questa linea, chiediamo l’abrogazione di tutte o parte delle norme che violano i diritti delle donne e dei bambini, nonché i diritti fondamentali e le libertà pubbliche, come nel caso della Legge Rhodes (di protezione dei bambini contro la violenza), recentemente approvata, e alcune disposizioni della Legge Celáa (istruzione), che generano confusione sull’obbligo di educare in parità, senza snaturarne il significato à quello di “diversità”, come ormai sta accadendo. 

Inoltre, chiediamo l’abrogazione delle normative regionali trans, composte, tra l’altro, da 15  leggi di “autodeterminazione di genere”, 14 protocolli educativi e 15 protocolli sanitari, che consentono -anche senza una legge statale che riconosca il diritto all’autodeterminazione del sesso- l’attuazione di politiche educative sessiste, la violazione dei diritti delle donne in base al sesso (permettendo l’accesso degli uomini ai nostri spazi e pervertendo le statistiche) e trattamenti ormonali infantili indiscriminati. E questo nonostante il fatto che i paesi vicini (come il Regno Unito, la Svezia o la Finlandia), che hanno approvato queste leggi, stiano facendo marcia indietro e vietando l’uso dei farmaci bloccanti della pubertà a causa dei loro effetti dannosi e irreversibili.

Infine, siamo indignate e denunciamo l’uso delle ‘leggi trans’ in modo che stupratori e assassini entrino nelle carceri femminili. Non possiamo dimenticare qui oggi l’omicidio di Vanesa Santana a Fuerteventura (Canarie), il cui stupratore e killer, Jonathan Robaina, si è autoidentificato donna il primo giorno del processo (appena tre giorni dopo l’approvazione unanime della Legge Trans nel Parlamento delle Canarie). Se non fosse stato per il team di esperti forensi che, contravvenendo alla legge regionale di affermazione “dell’identità di genere”, ha negato l’esistenza della disforia di genere, avrebbe comportato, ancora una volta, il trasferimento di uno stupratore e assassino di donne in un carcere femminile, ai sensi dell’Istruzione 7/2006 e della Legge Trans 3/2007, con conseguente pericolo per l’integrità delle detenute. Il Ministerio di Parità e il resto del governo hanno negato fino alla nausea che ciò potesse mai accadere con le leggi trans. #QuestoMaiSarebbeAccaduto -dicevano-, invece è successo.

IN QUESTO SCENARIO, DI FRONTE ALL’OFFENSIVA DIRETTA DALLE ISTITUZIONI CONTRO I DIRITTI DELLA METÀ DELLA POPOLAZIONE E ALLE ELUSIONI DEL GOVERNO, QUESTO #26J, IL MOVIMENTO FEMMINISTA TORNA A RIEMPIRE LE STRADE DI DIGNITÀ PER CHIEDERE PUBBLICAMENTE:

  • LA MODIFICA E L’ESTENSIONE DELLA LEGGE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE CON TUTTI I SUPPORTI, PROTOCOLLI, MISURE E FINANZIAMENTI ADEGUATI PER COMBATTERE EFFICACEMENTE IL #TerrorismoMachilista.
    #NéUnaPiù #NéUnaMeno #ViveCiVogliamo #ControLaViolenzaMachilista  #ControLaViolenziaVicariaa
  • L’APPROVAZIONE DI UNA LEGGE ABOLIZIONISTA SULLA PROSTITUZIONE CHE PROIBISCA OGNI ACCESSO SESSUALE ALLE DONNE PER UN PREZZO: UNA LEGGE DEGNA DI UNA SOCIETÀ DEMOCRATICA E NON UN SIMULACRO DI PERSECUZIONE DELLO SFRUTTAMENTO SESSUALE COME LA LEGGE SULLA TRATTA CHE SARÀ DISCUSSA AL CONGRESSO TRA NON MOLTO.
    #LeggeAbolizionistaGià #ControIlSistemaProstituzionale #AbolizioneProstituzione #AbolizionePornografia #ProstituzioneÈSchiavitù #NéSessoNéLavoroLo #StuproNonÈFinzione
  • L’ABROGAZIONE DELL’ISTRUZIONE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CHE PERMETTE LA REGISTRAZIONE IN SPAGNA DEI BAMBINI NATI DALLO SFRUTTAMENTO RIPRODUTTIVO DI DONNE POVERE DI ALTRI PAESI.
    #STOPUteroInAffito #STOPtrafficoDiNeonati #STOPtrafficoDiOvuli #NonSiamoVasi #NoASfruttamentoRiproduttivo
  • E INTERROMPERE LE PROCEDURE DELLE LEGGI “TRANS”, CHE CANCELLANO LE DONNE E DISTRUGGONO I NOSTRI DIRITTI, QUELLI DEI BAMBINI, DEI GAY E LESBICHE E DELLE PERSONE CHE SOFFRONO DI DISFORIA DI GENERE, NONCHE’ L’ABBROGAZIONE DI TUTTI GLI ARTICOLI DELL’AGENDA QUEER DEL NOSTRO ORDINAMENTO LEGALE.
    #NonLeggiTrans #NoAutoIDGenere #SessoNonÈGenere #LeggiTransSonoMisoginia #EssereDonnaNonÈUnSentimento #NoAOrmoneeMutilazioneMinorile #InfanziaNonToccata #StopModeCriminali

Richieste alle quali non si può non aggiungere la DENUNCIA DEL PATTO DEL SILENZIO CHE IMPEDISCE ALLE VOCI CRITICHE DELLE FEMMINISTE E A TUTTE LE VOCI DI ESPERTI DI ESSERE ASCOLTATE NEI MEDIA PUBBLICI, DI FRONTE ALL’OFFENSIVA CHE DISTRUGGE I NOSTRI DIRITTI, E LA CONNIVENZA DI QUESTI CON LA PROPAGANDA DELL’AGENDA QUEER, FINANZIATA DALLE LOBBY FARMACEUTICHE ED ECONOMICHE DELLE GRANDI CORPORAZIONI INTERNAZIONALI. 

Donne, compagne, sorelle, il femminismo è in movimento e la storia ci ha dimostrato che la lotta è utile ed essenziale. Un fatto che abbiamo avuto l’opportunità di rivedere di recente quando abbiamo appreso della sentenza dell’Employment Appeal Tribunal a favore di Maya Forstater, un anno e mezzo dopo essere stata licenziata dal Centre for Global Development nel Regno Unito, per aver twittato e scritto sulle implicazioni dell’autodeterminazione di genere per i diritti delle donne.

QUESTO #26J:

IL MOVIMENTO FEMMINISTA ALZA ANCORA UNA VOLTA LA SUA VOCE CENTENARIA PER PROCLAMARE CHE:

#NoCiFarannoTacere

#NonCiCancelleranno

#NoPasseranno

PERCHÉ INSIEME SIAMO INVINCIBILI E NON CI FERMEREMO FINCHÉ NON AVREMO RAGGIUNTO LA LIBERTÀ:

LUNGA VITA ALLA LOTTA DELLE DONNE!

LUNGA VITA ALLA LOTTA FEMMINISTA!